mercoledì 7 maggio 2008

Consenso cercato e consenso generato

di Gianbattista Tagliani

Le urne hanno dato il loro responso da pochi giorni. Una maggioranza politica di centrodestra, piuttosto netta, avrà l'incarico di governare il paese, probabilmente nella giornata di domani come trapela dal "palazzo". Eppure appare evidente come, sia gli eletti che gli sconfitti continuino la corsa sfrenata al consenso, quasi fossero ancora in campagna elettorale.
Ripetuti botta e risposta tra schieramenti ed all'interno degli stessi sembrano simulare la battaglia per la conquista dell'approvazione delle masse.
Dichiarazioni e smentite, proclami, minacce velate, promesse gridate.
Il centrosinistra in senso lato, dal PD alla sinistra radicale vivono un'intensa fase di autocritica e rivisitazione dei programmi, delle alleanze fino ai volti ed alle persone esposte mediaticamente.
Il centrodestra allo stesso modo, pur consapevole e forte del risultato elettorale, studia e dibatte su chi possano essere i componenti del governo secondo una logica quasi pubblicitaria. Vips, opinion leaders e personaggi noti ed apprezzati dalla maggior parte possibile degli italiani vengono cercati e coinvolti quasi come se governare fosse qualcosa di analogo al vendere un prodotto od un servizio.
In questo clima, ancora confuso, chi continua a mietere successi è la Lega Nord.
Ma perchè? Dopo uno straordinario risultato elettorale come fanno ad aumentare l'approvazione della gente?
Analisti, sondaggisti e consulenti propongono varie interpretazioni e valutazioni.
Ma forse la ragione potrebbe esser semplice, quasi banale.
La Lega rispetto agli altri partiti si distingue, sin dalla sua nascita, per un'attività capillare e concreta sul territorio. I leaders spesso e volentieri "scendono" tra la gente e "collaborano" con chi li ha votati.
Gli altri? Decisamente meno. Di frequente optano per dichiarazioni a mo' di slogan od a comunicati stampa ufficiali e poveri di contenuti chiari e comprensibili.
Per questo la Lega genera il proprio consenso a differenza degli altri che lo cercano solamente.
Fare annunci come la promessa di rimuovere l'impianto dell'Ara Pacis dal centro di Roma rappresenta una suggestione. Comunica la sensazione che il sindaco "la pensa come me", ma non rappresenta la comunicazione di un'impegno o di un'attività.
E di esempi se ne potrebbero fare di diversi. In politica estera si dichiara se a sostegno di un paese piuttosto che un altro, ma poi non si da seguito a quanto detto. Lo stesso vale per la politica economica. Dunque il modello Lega si distingue e fa apprezzare perchè, indipendentemente dal fatto che si condivida o meno l'istanza politica, è un modello di pensiero-azione.
Ad maiora signori Eletti!