domenica 11 maggio 2008

Italia dei Malori

di Marta Moriconi

Italiani: popolo di santi, poeti e navigatori ovvero popolo di brava gente, romantica e sognatrice. Questo era un tempo. Un tempo passato ma non troppo lontano. Cosa rimane di noi? Bullismo, intolleranza e altre nuove forme di emarginazione. La famiglia è il primo nucleo che ha subito un processo di trasformazione. Dove ha perso il suo ruolo di responsabilizzazione? Nelle eccessive concessioni o nellla valorizzazione del superfluo? L'adolescente oggi viene riparato dal mondo esterno attraverso un isolamento-protezionistico-familiare fatto di totale benessere. Quando si scontra inevitabilmente con una realtà ben diversa da quella da cui proviene, la debolezza può portare ad un primo corto circuito. Per questo il ragazzo decide di cercare forza, coesione, condivisione attraverso l'omologazione che gli permette di non distinguersi nè in negativo nè in positivo, ma che gli offre una condizione di appagante protezione. Che nulla ha a che vedere però con la realtà. Il diverso non viene rispettato, infondo fa paura, ed è invidiato per volontà e grinta tutte personali. Non trae forza dagli altri, ma da se stesso e per questo viene identificato come un nemico di tutti.

Provoca istintive reazioni di intolleranza che possono sfociare in atti di derisione, di aggressione, di pestaggio.

Il familismo "corrotto" dal vizio e dai tanti piaceri che si concedono durante la crescita dei figli è dannoso quanto l'assenza di un nucleo familiare. Ma allora il peggio deve ancora... crescere? Diciamo che potrebbe essere così, se genitori, ma anche scuola, istituzioni, enti religiosi, sportivi etc. -che si occupano dei nostri giovani quando i genitori lavorano- non ritrovano e ripensano al ruolo educativo come necessario e utile ad una corretta percezione della realtà e ad un'evoluzione che non sia solo temporale. In Italia il problema sorge proprio perchè l'istituzione familiare, la prima forma di comunità con cui si viene a contatto, è entrata in crisi. Siamo il Paese della Chiesa Cattolica, della tradizione e della cultura e stiamo perdendo o forse subendo la perdita delle nostre fondamenta, per rispettare le logiche della massificazione, della "globalizzazione del pensiero". E senza fondamenta si sprofonda nel dubbio, nella paura. E dalla paura può scaturire odio. E l'odio ha le sue strade.

Torniamo ad essere un popolo di pensatori. Un popolo ricco, ma di idee.